Header Ads

DICEMBRE 2022 PAG. 12 - Capitanerie di Porto verso la completa digitalizzazione

 



Nell’ambito delle difficoltà generali che hanno contraddistinto il panorama economico degli ultimi tempi il settore dello shipping nel nostro Paese ha mostrato, comunque, una spiccata capacità di resilienza; questo grazie ad una serie di peculiarità intrinseche quali l’alta qualità dei servizi e dei prodotti realizzati, l’elevato grado di internazionalizzazione delle imprese, il patrimonio di manodopera qualificata disponibile, la capacità di innovazione nella produzione cantieristica navale, la pluralità di servizi offerti grazie all’ampio numero di porti commerciali.

Risulta evidente l’importanza delle attività marittime per l’Italia ed il “peso” dello shipping nell’economia del nostro Paese; un comparto che coinvolge in modo più o meno diretto numerosi settori tra cui quelli della logistica, della cantieristica, del trasporto merci e passeggeri (tanto classico quanto crocieristico).

Resta rilevante anche la stimata capacità del settore marittimo di generare occupazione. Basti pensare che, per ogni milione di tonnellate in più di merci che transita attraverso i porti europei, vengono creati, in media, 300 posti di lavoro.  

Ma, perché il settore dello shipping possa riuscire a concorrere, in maniera rilevante, alla crescita dell’economia nazionale, occorre soprattutto contribuire alla visione strategica generale ed alle linee di governance del comparto (ridefinizione tanto più necessaria alla luce dei mutamenti intervenuti negli scenari di mercato) che si traducano, poi, in concreti strumenti di innovazione – nell’accezione più ampia - e sostegno alla ripresa del suo sviluppo.

Il Corpo delle Capitanerie di Porto è l’organo tecnico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, responsabile della gestione amministrativa e funzionale della sicurezza della navigazione (safety), nella sua accezione più ampia, e della sicurezza marittima (security). Queste funzioni sono esercitate dal Corpo attraverso il VI Reparto – Sicurezza della Navigazione e Marittima - del Comando Generale, che segue lo sviluppo della normativa internazionale, unionale e nazionale, ne cura l’applicazione e svolge le funzioni d’indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti del cluster marittimo e degli Uffici periferici che, a loro volta, esercitano le funzioni operative di ispezione e certificazione statutaria del naviglio nazionale e di controllo sul naviglio straniero.

Oggi il Reparto Sicurezza della Navigazione e Marittima è diretto dall’Ammiraglio Ispettore Luigi Giardino che, con la sua vasta esperienza nel settore, garantisce una profonda competenza e capacità tecniche non comuni.

Ammiraglio, nella veste di osservatorio privilegiato come il suo, quale è la sua opinione in merito alle potenzialità che lo sviluppo tecnologico sempre più spinto verso la digitalizzazione può oggi mettere a disposizione dello shipping e quale può essere il supporto della sua amministrazione in tal senso?

“È necessario lavorare in modo programmatico definendo in maniera chiara l’azione di sostegno alla politica nazionale, volta a rimuovere i fattori frenanti ed a riconoscere quanto sia rilevante sostenere il settore dello shipping per continuare a creare opportunità di lavoro sempre più professionalizzanti e rafforzare il suo ruolo nel contesto internazionale.

Com’è noto il settore del trasporto marittimo, così come quello industriale in genere, già da tempo guarda con interesse al mondo della digitalizzazione, con particolare riguardo alla tecnologia delle “navi autonome”.  Il “trend” nasce dalla necessità di affrontare, in tempi brevi, le criticità afferenti ai cambiamenti climatici, nonché ridurre al minimo gli incidenti marittimi dovuti all’errore umano, che spesso hanno determinato perdite di vite umane e disastri ambientali. La tecnologia delle navi autonome, con particolare riguardo al loro impiego su scala mondiale, i costi-benefici che tale tecnologia comporta, nonché le discendenti implicazioni per le norme internazionali sono oggetto di continuo interesse per il Corpo delle Capitanerie di Porto e per il Reparto VI – Sicurezza della Navigazione e Marittima, all’interno del quale si trovano numerosi punti di aderenza con le linee d’azione istituzionalmente attribuite.

Il Comando generale del Corpo, infatti, ha avviato un’attività di collaborazione, su richiesta dell’Agenzia Spaziale Europea, per prevedere e valorizzare l’uso delle applicazioni spaziali tese alla promozione della innovazione sostenibile, rivolta all’ecosistema marittimo e dei suoi trasporti.

Tale collaborazione si è tradotta, proprio recentemente, nella creazione di un Comitato permanente, denominato Space for Maritime Task Force (SMTF), costituito da rappresentanti delle istituzioni e dell’industria che, a vario titolo, sono direttamente coinvolti nello sviluppo di progettualità connesse con tali ambiti.

Tale attività porterà ad un maggiore coinvolgimento attivo delle istituzioni nazionali nella trasformazione digitale dei servizi portuali (e-Navigation), ai fini di una maggiore sostenibilità dei trasporti marittimi anche in termini di semplificazione, in senso generale; inoltre permetterà la promozione di un uso innovativo delle tecnologie spaziali che riguardino il settore dello smart shipping (ad esempio nella sua transizione verso l’uncrewed shipping), sia nel settore della navigazione che delle comunicazioni marittime e costiere (position and navigation and timing), così come l’implementazione di una integrazione sicura del trasporto marittimo attraverso il monitoraggio delle aree e delle infrastrutture costiere ed una attività di maritime surveillance (nei domini applicativi di safety, security, fishing and environment).

In generale porterà ad una definizione – anche nei contesti internazionali (IMO) ed unionali (Commissione Europea) delle attività di sviluppo, standardizzazione e normazione che sfruttino le tecnologie innovative per migliorare i servizi marittimi al fine di consentire una crescita economica sostenibile per tutti gli attori coinvolti (sia a bordo che a terra). 

È già possibile intravedere gli effetti di tale sinergia nel progetto, denominato “5G/MASS”, che si sta svolgendo nel porto di Livorno e che vede lo sviluppo di tecnologie digitali che possano permettere, nel loro massimo sviluppo, una navigazione senza ausilio di presenza umana a bordo (cd. Unmanned ships). 

Il progetto in parola si inserisce, peraltro, in un programma di sviluppo tecnologico più ampio, rivolto alla digitalizzazione ed all’automazione dei porti ed all’interfaccia tra tutti gli attori portuali (ivi incluse le Autorità Marittime) e l’ambiente “nave”, al fine di facilitare lo scambio automatico di informazioni riguardanti la sicurezza della navigazione e non solo.

Il Corpo si inserisce, dunque, nel più ampio contesto dell’industria marittima e della sua economia, costituite dallo shipping, dai porti e dai soggetti che vi operano e svolge attribuzioni fondamentali, funzionali alla crescita di un segmento strategico per il benessere del Paese, nel quadro di quel sistema internazionale marittimo chiamato a garantire l’elevata qualità del naviglio e, in generale, per preservare il mare e l’economia che da esso globalmente si trae”. 

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.