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AGOSTO 2023 PAG. 26 - Iginia: la prima nave in Italia a propulsione ibrida

 



Iginia, il traghetto green di RFI inaugurato nel marzo del 2022, è diventata la prima nave a propulsione ibrida in Italia. La nave, attiva nel servizio di attraversamento dello Stretto di Messina, è stata dotata di batterie che le consentono di eseguire le manovre di ingresso e uscita dai porti di Messina e Villa San Giovanni tramite motori elettrici. 

L’unità, entrata in servizio “battery ready”, ha visto completare l’installazione del nuovo sistema a Genova, grazie a sette milioni di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ne hanno finanziato la tecnologia green (il primo intervento inserito nel PNRR a essere portato a termine in Sicilia). 

L’operazione è effettuata nel cantiere Mariotti ed è consistita nell’installazione su ogni propulsore di un motore elettrico alimentato tramite converter da stringhe di batterie, dimensionate per permettere le manovre di approdo e partenza dai porti in modalità elettrica, senza l’ausilio dei motori di propulsione endotermici. Le stringhe di batterie vengono caricate dagli stessi motori elettrici, utilizzati in modalità generatori asse, durante le fasi di navigazione e/o in alternativa dai generatori ausiliari o in porto tramite la presa da terra.

Per completare la conversione ibrida e fornire l’alimentazione per la carica delle batterie l’A.T.I. “T. Mariotti e San Giorgio del Porto” ha apportato le opportune modifiche all’impianto elettrico di bordo, al quadro elettrico principale, ed installato tutti gli apparati di controllo e sicurezza necessari al conseguimento della notazione di Classe Rina “Battery Powered” Ship. 

Lunga 147 metri e larga 19, Iginia può ospitare 27 carri ferroviari su 4 binari, per una capacità complessiva di 700 passeggeri ed è concepita interamente per minimizzare l’impatto ambientale nel suo impiego. Oltre al sistema di propulsione composto anche da batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave, a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti.

Il nome Iginia deriva dal termine greco hyghìeia ovvero “prospero, integro, in salute”. Figura della mitologia greca, figlia di Asclepio e di Epione, era venerata come dea della salute. Nella religione greca e romana era associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute. Eredita il nome dalla precedente Iginia, traghetto di RFI costruito nei Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona, che entra in servizio il primo ottobre del 1969 per il trasporto di convogli ferroviari, autoveicoli e passeggeri nello Stretto di Messina, sulla rotta Messina - Villa San Giovanni. L’Iginia, gemella delle navi Sibari e Rosalia, era dotata di un ponte principale a 4 binari per una capacità totale di 378 metri lineari per il trasporto di 16 vagoni ferroviari. Dopo 46 anni di vita, di cui 44 in linea tra Sicilia e Calabria, la nave, soprannominata transatlantico per le sue linee e gli eleganti saloni, dopo aver effettuato l’ultima corsa fra Messina e Villa San Giovanni il 23 dicembre 2013, è stata definitivamente posta fuori servizio.

Nei piani di RFI, per l’implementazione della sua flotta sostenibile, la costruzione di un’altra unità adibita al trasporto di treni passeggeri e merci sulle rotte Messina – Villa San Giovanni e Sicilia – Sardegna per un investimento di circa 80 milioni di euro, di cui 9 da fondi PNRR per la doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica e la costruzione di tre nuovi mezzi veloci con doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica, destinati a potenziare la flotta di Blu Jet, per un investimento di 60 milioni di euro.

Francesco S. Salieri

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