Header Ads

AGOSTO 2023 PAG. 40 - Proporre idee visionarie per cambiare l’attuale realtà

 



La digitalizzazione mette a disposizione una quantità di dati enormi e, soprattutto, a buon mercato. A partire da questi è possibile sviluppare applicazioni innovative per migliorare anche gli ambiti operativi complessi come quelli riguardanti la navigazione commerciale. Ad esempio, utilizzando l’intelligenza artificiale per ottimizzare le rotte oppure implementare la manutenzione predittiva. Stesso discorso anche per le infrastrutture hard, come le banchine di un porto. Sono già disponibili tecnologie mature per garantire obiettivi a vari livelli: maggiore sicurezza, rispetto ambientale, risparmio energetico. Nel pieno di una transizione che sul lungo periodo promette di rivoluzionare la realtà, l’oggi è il tempo in cui bisogna proporre idee visionarie. Ma per fare emergere l’innovazione c’è bisogno anche di un contesto che sia in grado di coltivarla e farla emergere. 

La conclusione della Challenge I.S.A.B.E.L.LA. (“Io Sono Acqua Building Environmental Liability LAb”), il nuovo Hub campano della Blue Economy, presso l’Università Parthenope, segna un punto a favore di questo cambiamento. Un primo passo in cui mondo della formazione, istituzioni, universo produttivo coordinano reciproche competenze e fabbisogni, puntando ad aggregare un settore come quello della “blue economy” della Campania che pur rappresentando il principale motore economico del territorio ha sempre stentato a sviluppare una comune identità strategica. 

Nato proprio con l’obiettivo di connettere players che esercitano domanda di innovazione con potenziali solvers, il progetto attuato da ForMare-Polo Nazionale Formazione per lo shipping e Università Parthenope ha chiuso un percorso durato un anno e mezzo con la presentazione, tra l’altro, di una serie di idee progettuali che sono state passate al vaglio, sotto l’aspetto dell’interesse potenziale e della effettiva applicabilità, di una delle realtà leader a livello mondiale del settore dello shipping come Grimaldi. 

«L’iniziativa ha rappresentato un’occasione d’oro per metter in connessione il mondo universitario con quello produttivo, portando ad un’innovazione sostanziale dell’offerta didattica» ha spiegato il Prof. Giorgio Budillon, Responsabile scientifico del progetto e ordinario di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera presso la Parthenope. Il riferimento è «alla nuova figura dell’environmental officer, nuova figura professionale che viene imposta dalla normativa europea e che la Parthenope sarà in grado di mettere a disposizione delle compagnie italiane». «Ma I.S.A.B.E.L.LA. ha permesso anche la focalizzazione di idee innovative, alcune delle quali parteciperanno all’apposito bando per le start up in programma da parte della Regione. Un importante passo di un processo più complesso verso l’articolazione di un’offerta formativa incentrata sulla blue economy che prevede l’aggiornamento costante dei piani di studio e il confronto con altre università europee per la creazione di una laurea continentale nelle scienze del mare». 

Il successo dell’iniziativa testimonia anche del percorso portato avanti nell’ultimo periodo da ForMare nel suo nuovo indirizzo di “tecnostruttura” a supporto dell’innovazione dello shipping.  

«Non siamo in competizione con i naturali fornitori di servizi delle compagnie negli ambiti specifici della formazione ma, in un’ottica mutualistica, possiamo fungere da soggetto che supporta, integra e accelera determinati processi operativi assecondando le logiche tipiche del comparto» ha ricordato il presidente Fabrizio Monticelli. 

Per quanto riguarda le idee progettuali (di cui forniamo a seguito delle brevi schede) è risultato essenziale anche il ruolo di Grimaldi come partner tecnico in grado di fornire un feedback puntuale circa i dati e i processi operativi con cui confrontarsi.

«Nel complesso il livello delle proposte avanzate è stato notevole» ha sottolineato Alessandro Maione, Energy Saving Department di Grimaldi. «Si tratta di idee fattibili, con casi in cui è necessario un maggiore approfondimento e altri, dove si prospetta l’uso di tecnologie già esistenti ma non applicate ancora all’ambito marittimo, in cui la realizzazione potrebbe essere a portata di mano».  

AI Navigation (Utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’esecuzione della navigazione) di Daniele Palma Esposito. L’obiettivo è utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per fornire alle compagnie sviluppo di una navigazione integrata e riduzione dei costi ed efficace gestione dei processi di bordo attraverso un algoritmo che riesca ad ottenere la rotta di minimo tempo integrando contemporaneamente i dati dei modelli oceanografici, dei modelli atmosferici e le misure di vento e corrente per determinare la rotta meteorologica. “Lo sviluppo di questi sistemi è solo un passo in avanti nello sviluppo di una navigazione autonoma ed integrata, nella quale ogni sistema di navigazione dialoga con gli altri raggiungendo così alte performance di efficienza e sicurezza”.

T.E.M.A. (Trasmissione dell’Energia Meccanica Alternativa) di Domenico De Simone. Il principio su cui si basa questa idea è quello che sta alla base del funzionamento delle biciclette, con la trazione assicurata dal sistema delle corone e della catena. Di fatto si propone una modifica del sistema di trasmissione dell’energia meccanica dal motore all’elica con l’obiettivo di aumentare l’efficienza fino al 50-60% riducendo così consumi ed inquinamento. 

Energia da fluidi di marea indotti di Mario Cuccaro. La proposta prevede lo sfruttamento dei generatori a flusso di marea (pale eoliche sommerse) già in funzione “inducendo” una corrente prodotta dal sistema propulsivo delle navi. “L’applicazione di tali generatori avverrà su strutture immerse nella sezione verticale della banchina, dove le navi attraccheranno”. L’idea è particolarmente adatta per le unità ro-ro-pax per via del loro layout (attracco di poppa) ma può essere adattata anche per le infrastrutture a servizio di navi da crociera e commerciali. 

Produzione di energia elettrica dal calore di Mattina Rossetti. L’idea prevede di sfruttare il calore generato sulle navi per produrre energia elettrica attraverso i TEG (thermo electric generator) dispositivi progettati a tal fine. Nello specifico i TEG sfruttano l’effetto Seebeck per cui, in un circuito costituito da conduttori metallici o semiconduttori, una differenza di temperatura genera una differenza di potenziale. La dimensione ridotta di questi dispositivi faciliterebbe inoltre lo stoccaggio di pezzi di ricambio e l’installazione (adattandosi meglio a tutti gli spazi di bordo). 

AIM Preedep. L’obiettivo della start up fondata da Giusy Fiorentino, Giuseppe Senatore, Gianmaria Viola e Luca Conte è quello di ottimizzare i processi di manutenzione a bordo delle navi, con azzeramento dei tempi di fermo. La “mautenzione predittiva” avviene di fatto sfruttando la sensoristica già presente a bordo. I dati così raccolti sono processati da algoritmi in grado di implementarsi producendo alert in caso di anomalie. Ad oggi il sistema può essere applicato a motori principali, turbo soffianti e scrubber. Sviluppati processi di monitoraggio anche per i motori elettrici a corrente alternata. Tra i vantaggi della predittività la riduzione dei costi, il risparmio di carburante, la programmazione ottimale degli interventi a bordo.

Giovanni Grande

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.