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LUGLIO 2023 PAG. 44 - La strategia europea per le connessioni con l’Asia centrale

 



Gli investimenti complessivi necessari per migliorare in modo significativo i collegamenti infrastrutturali tra Europa e Asia centrale, e rispondere in modo concreto alla penetrazione della Cina nell’area grazie ai progetti della BRI, sono stimati in circa 18,5 miliardi di euro. E riguardano sostanzialmente il ripristino e l’ammodernamento della rete stradale, l’espansione dell’infrastrutturazione ferroviaria e portuale, il potenziamento di posti di frontiera, centri logistici e connessioni ausiliari della cosiddetta CTCN (Central Trans-Caspian Network), l’area con baricentro nel sud del Kazakistan che con il suo bacino d’utenza a due strati – 300 km e 600 km a nord e a sud del Corridoio centrale transcaspico – abbraccia tutti i principali centri economici e demografici dell’Asia centrale e garantisce la connettività all’interno della regione e con l’Europa attraverso collegamenti chiave della rete di trasporto. 

L’Ue tenta di recuperare il terreno perduta e nell’ambito dell’iniziativa Global Gateway lanciata nel 2021 come risposta alla cosiddetta “Via della Seta” punta a collegare direttamente le Ten-T ad una rete di collegamenti già esistente che se ben strutturata permetterebbe l’accesso diretto al cuore asiatico, comprese quattro delle cinque città più popolose della regione (Almaty, Bishkek, Shymkent e Tashkent). 

È quanto indicano i risultati dello studio condotto dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e finanziato dall’UE “Sustainable Transport Connection between Europe e Central Asia”. Il report, presentato in anteprima dal vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis in occasione del secondo Forum economico UE-Asia centrale ad Almaty, in Kazakistan, è considerato il primo passo concreto nella concretizzazione di Global Gateway e identifica una rete di collegamenti di trasporto più sostenibili e opportunità di investimento per i cinque Paesi dell’Asia centrale, in modo da massimizzare il loro potenziale economico sostenibile collegandosi meglio tra loro e con l’Europa. Non a caso rappresenterà il punto di partenza di una serie di consultazioni dettagliate con le parti interessate nell’autunno del 2023 e a un Forum degli investitori previsto all’inizio del 2024 per garantire un seguito concreto ai progetti individuati. 

Il documento per il Commissario ai Trasporti, Adina Vălean, “ha assunto un’importanza geopolitica significativa alla luce dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”. “L’approccio coerente ai corridoi di trasporto contribuirà alla competitività, all’attrattiva economica e all’efficienza operativa delle reti di trasporto in Asia centrale. I risultati includono raccomandazioni concrete in termini di infrastrutture e di elementi di connettività: se tutti i progetti e gli elementi d’azione proposti venissero attuati, la rete transcaspica centrale potrebbe garantire un tempo di transito prevedibile di 13 giorni”. 

Oltre a 33 esigenze di investimento in infrastrutture “hard” identificate e prioritarie in tutta la regione (relative a modernizzazione/ricostruzione di ferrovie/strade esistenti, collegamenti ferroviari/stradali aggiuntivi, espansione della flotta, espansione della capacità portuale, materiale rotabile, centri logistici, magazzini, ecc.), lo studio propone anche 7 azioni coordinate sulle misure di connettività soft (facilitazione del commercio, misure normative, digitalizzazione, armonizzazione delle tariffe, procedure doganali, controlli alle frontiere, interoperabilità, liberalizzazione del mercato, ecc.).

Le raccomandazioni includono la creazione di un’istituzione formale per la gestione dei corridoi, la digitalizzazione dei documenti di trasporto, il miglioramento del commercio transfrontaliero senza carta, una maggiore interoperabilità, la liberalizzazione del mercato e la definizione coordinata delle tariffe. Si tratta di azioni specifiche, concrete, attuabili e realistiche che possono contribuire alla sostenibilità, alla competitività, all’attrattiva economica e all’efficienza operativa dei collegamenti di trasporto in Asia centrale.

Condotto tra il novembre 2021 e il giugno 2023 il documento si proponeva due obiettivi: identificare i corridoi di trasporto più sostenibili che collegano le cinque repubbliche dell’Asia centrale (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) con la Rete transeuropea di trasporto estesa (TEN-T) dell’UE, in base a una valutazione basata su criteri rigorosi sulla sostenibilità ambientale, sociale, economica, fiscale e del debito, nonché della fattibilità politica; proporre azioni chiave per lo sviluppo del corridoio in termini di infrastrutture fisiche (connettività hard) e di ambiente favorevole (connettività soft), compresa la loro prioritarizzazione nel contesto di un approccio coerente e sostenibile allo sviluppo dei corridoi di trasporto. 

Dal punto di vista strettamente geografico è stata effettuata una ricognizione tra i corridoi esistenti e quelli potenzialmente nuovi che garantirebbero i collegamenti più sostenibili valutando la situazione attuale e dopo aver consultato le parti interessate, tra cui non solo gli stessi Paesi dell’area, ma anche gli Stati membri dell’UE, il settore privato, gli organi competenti delle Nazioni Unite, le organizzazioni e le associazioni internazionali competenti, le istituzioni finanziarie internazionali, le organizzazioni della società civile, i gruppi di interesse e molti altri.

In termini di modalità di trasporto, l’attenzione si è concentrata sul trasporto terrestre (ferroviario e stradale) e sui collegamenti marittimi (Mar Caspio e Mar Nero). Sono state analizzate a fondo l’interoperabilità con altre modalità di trasporto, le condizioni legali e normative, le procedure doganali, gli accordi bilaterali esistenti tra i vari Paesi interessati e i possibili punti di collegamento multimodale lungo questi corridoi.

Il volume dei container in transito sulla CTCN, secondo le conclusioni del lavoro, dovrebbe aumentare da 18.000 TEU stimati nel 2022 a 130.000 TEU entro il 2040 in uno scenario di business-as-usual. Tuttavia, “se si attuassero progetti di investimento e misure di connettività soft per raggiungere un tempo di transito libero di 13 giorni tra l’UE e gli hub asiatici, i volumi di container in transito potrebbero aumentare a 865.000 TEU sulla CTCN entro il 2040”. Se la containerizzazione aumenta in Asia centrale, entro il 2040 si potrebbero considerare altri 470.000 TEU in termini di volume regionale. “Pertanto, l’attuazione delle azioni chiave identificate e prioritarie non solo sosterrebbe il trasporto Europa-Asia, ma contribuirebbe anche alla crescita economica e alla trasformazione dell’Asia centrale”.

La strategia Global Gateway, di cui lo studio rappresenta uno dei primi passi concreti, mira a realizzare connessioni sostenibili e affidabili a livello globale, soprattutto in risposta alle omologhe iniziative cinesi. Tra il 2021 e il 2027 Team Europa, ossia la cooperazione fra le istituzioni dell’Ue e i suoi Stati membri, mobiliterà fino a 300 miliardi di euro per la sua realizzazione sulla base dei nuovi strumenti finanziari del quadro pluriennale 2012-27. 

Tra questi lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI - Europa globale), lo strumento di assistenza preadesione (IPA) III, la parte digitale e internazionale del meccanismo per collegare l’Europa, ma anche Interreg, InvestEU e Orizzonte Europa, il programma europeo per la ricerca e l’innovazione.


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