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LUGLIO 2023 PAG. 20 - Una bandiera “giovane” con programmi ambiziosi

 



Stato membro dell’IMO dal 2002 la Repubblica di San Marino ha avviato nel 2019 il programma per l’accreditamento di San Marino Ship Register, concluso nel 2021 con la ratifica delle principali convenzioni internazionali di settore. Una “bandiera” giovane ma con programmi ambiziosi. Ne parliamo con il Contrammiraglio Giovanni Greco, responsabile delle relazioni istituzionali e dello sviluppo della legislazione marittima nazionale.  

A quale segmento della shipping industry fate particolare riferimento?

Nasciamo come registro votato alla nautica per poi dirigere la prora verso il settore commerciale: non soltanto nella nicchia del diporto commerciale ma anche per le unità mercantili. Ad oggi gestiamo quasi 200 unità da diporto e commerciali mentre le unità mercantili sono quattro.    

Il mercato di elezione, europeo o globale?

Per lo yachting commerciale attiriamo unità da tutto il mondo. Per quanto riguarda il settore mercantile il focus è incentrato su aree extra Ue per le note limitazioni comunitarie legate alle attività di cabotaggio. 

Strategie per attirare le compagnie? 

Lo scorso 30 giugno abbiamo introdotto una nuova normativa sulla fiscalità che prevede per i primi dieci anni una imposizione sui profitti pari al 3,4%. Ci sono poi ulteriori facilitazioni in materia di costo per la licenza, con esenzione del pagamento per i primi tre anni. Questo, ovviamente, per tutte le società che vogliono aprire una loro sede a San Marino. Per quanto riguarda le navi non sono previste tasse dirette mentre relativamente agli equipaggi vige la libera contrattazione all’interno delle previsioni della convenzione MLC 2006. 

Cos’altro rende attrattiva la bandiera di San Marino?

Intanto, rientriamo nella “white list” per le attività di Port State Control. La credibilità sotto questo aspetto è un elemento fondamentale, tanto che abbiamo rifiutato molte unità che sono risultate sub-standard rispetto ai livelli fissati per l’iscrizione al registro. Per quanto riguarda gli altri vantaggi possiamo contare senza dubbio su una burocrazia molto snella e, sempre nel rispetto delle convenzioni internazionali, in una rapida risposta di adeguamento delle norme alle esigenze dell’armamento. 

Come sono organizzate le ispezioni?

Sulla base del Triple I Code dell’IMO abbiamo optato per delegare le attività ispettive agli organismi tecnici degli enti di classifica appartenenti all’IACS. Su alcuni passaggi, come ad esempio il rilascio per i titoli professionali dei marittimi, ci riserviamo un’attività esclusiva sulla base degli accordi di endorsment. Oltre a questo la bandiera svolge gli obblighi ispettivi periodici imposti dalla normativa internazionale. 

Nel settore commerciale quale tipologia di unità gestite? 

Attualmente abbiamo una super tanker che opera nel Far East asiatico come storage tanker e tre bulk cargo ship. 

Come è articolato il rapporto tra il Registro e le autorità sanmarinesi?

Abbiamo un rapporto di esclusività con l’Autorità Marittima della Repubblica. Siamo una società privata, scelta dopo un bando di concorso a livello internazionale, chiamata a svolgere una attività di bandiera per cui le autorità non avevano il completo know how.

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