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OTTOBRE 2023 PAG. 54 - Presentato il primo Rapporto sul settore aerospaziale

 



Nella giornata del 9 ottobre, il lanciatore Vega è decollato dal Centro Spaziale della Guyana Francese e ha completato con successo la missione VV23, posizionando in orbita eliosincrona due satelliti più dieci carichi utili ausiliari. Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio, ha commentato:

 “Siamo molto felici del successo della missione. Il lavoro congiunto dei team Avio, Arianespace, ESA e CNES ha permesso di utilizzare il lanciatore Vega riducendo al minimo i cambiamenti di programma per i clienti, dimostrando resilienza e impegno”.

 Le notizie e i successi dell’Avio aiutano a comprendere l’importanza dell’economia dello spazio e il grande dibattito che la geopolitica dello spazio sta suscitando tra le istituzioni pubbliche, i colossi industriali e le startup innovative e specializzate.

Sempre nel corso dell’ultimo mese, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ricevuto, a Palazzo Piacentini, il presidente della Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine, Luciano Violante, il direttore di Space Economy Evolution Lab-SEE Lab e professor of practice di Space economy presso la SDA Bocconi School of Management, Simonetta Di Pippo, e il presidente dell’European Centre for Space Law ECSL-ESA e professore di Space Law all’Università Sapienza di Roma, Sergio Marchisio: i responsabili del gruppo di lavoro che ha messo a punto il primo Rapporto su Space Economy, Space Industry e Space Law. 

Il Rapporto, una cui copia è stata consegnata nell’occasione al Ministro Urso, è stato elaborato a partire dalla consultazione negli ultimi tre anni di circa 150 stakeholders e propone un’analisi economica e industriale della situazione dello Spazio a livello italiano e globale, oltre a possibili interventi legislativi e giuridici a sostegno dell’industria, della ricerca e delle politiche spaziali del Paese. 

Lo spazio sta innescando prospettive interessanti e importanti per le imprese e per le realtà geopolitiche nazionali e sovranazionali. Pensiamo agli ultimi dati elaborati dalla NASA e riguardanti i circa 700 quintilioni (miliardi di miliardi di dollari) di valore per i minerali presenti tra Marte e Giove. Inoltre, sono circa 15 i miliardi di dollari investiti nelle startup dell’economia spaziale nel 2022, anno in cui il Pil del settore era di 469 miliardi e i finanziamenti pubblici sono stati pari a 103 miliardi, di cui quasi il 60% dagli Usa e circa il 15% dall’Europa. La space economy sta andando incontro a una poderosa espansione e il ruolo delle aziende private sta diventando più importante. L’Italia, pur non potendo competere con grandi potenze come USA, Russia e Cina, si è ritagliata un ruolo importante nell’economia dello spazio, in parte grazie alla partecipazione all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e in parte attraverso programmi autonomi. 

La frontiera dell’innovazione della Space Economy ha tra i protagonisti centrali sia le imprese della space industry, sia quelle imprese che erogano space-based services, vale a dire servizi il cui valore aggiunto è costituito dall’utilizzo di dati provenienti da satellite elaborati da opportuni strumenti e tecnologie digitali. La combinazione di dati, come immagini satellitari, segnali di navigazione e comunicazione, con le tecnologie innovative, digitali e avanzate, come gli algoritmi di artificial intelligence e le dashboard di data analytics, rappresenta una prospettiva estremamente interessante per la crescita economica e per il futuro imprenditoriale della Space Economy. Inoltre, grazie alla nascita di aziende private capaci di compiere da sé le missioni oltre l’atmosfera, le aziende stanno sviluppando e intraprendendo importanti campagne di marketing per la promozione del turismo spaziale, cioè l’organizzazione di viaggi esperienziali e affascinanti oltre l’atmosfera per passeggeri super ricchi e paganti.

Domenico Letizia

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