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OTTOBRE 2023 PAG. 59 - Camion autonomi per container dalla strada alla ferrovia

 



Camion a guida autonoma, con un’adeguata integrazione nell’infrastruttura possono rendere il trasporto combinato di merci su strada e su rotaia più efficiente (fino al 40%), più panificabile e flessibile. La notizia arriva dalla Germania dove si è conclusa la f se sperimentale del progetto ANITA (Autonomous Innovation in Terminal Operations), cui hanno partecipato MAN Truck & Bus, Deutsche Bahn, Hochschule Fresenius University of Applied Sciences e Götting KG. 

L’iniziativa è partita il primo luglio 2020, finanziata con 5,5 milioni di euro nell’ambito del programma “Nuove tecnologie per veicoli e sistemi” del Ministero federale tedesco dell’Economia e della Protezione del clima. 

Nello specifico i partner del progetto hanno messo su ruote un camion a guida autonoma che può gestire autonomamente le spedizioni di container dalla strada alla ferrovia con l’aiuto della pianificazione digitale. I test operativi sono durati sei mesi e sono stati condotti presso il DB Intermodal Services Container Depot e il DUSS Container Terminal di Ulm.

“Nello sviluppo di sistemi di guida autonoma, le applicazioni logistiche concrete e i vantaggi per i clienti sono al centro della nostra attenzione fin dall’inizio” ha specificato Frederik Zohm, membro del Consiglio Direttivo per la Ricerca e Sviluppo di MAN Truck & Bus. “Per questo motivo noi di ANITA non ci siamo limitati a lavorare allo sviluppo della guida automatizzata in un terminal container, ma allo stesso tempo, insieme ai nostri partner, abbiamo portato avanti l’integrazione digitale della tecnologia nel processo logistico. Solo in questo modo saremo in grado di sfruttare in modo significativo i vantaggi degli autocarri autonomi in futuro: l’aumento della sicurezza, la maggiore flessibilità - soprattutto in considerazione della crescente carenza di autisti - la buona combinabilità con altre modalità di trasporto e, naturalmente, l’efficienza energetica ottimale nel funzionamento, che diventerà particolarmente importante in relazione alla mobilità elettrica. Per MAN, ANITA è una base importante per mettere in strada gli autocarri autonomi come soluzioni di serie nelle operazioni di trasporto tra i centri logistici come quello di Ulm a partire dal 2030”. 

I test drive intensivi focalizzati sullo sviluppo di crescenti livelli di sicurezza e soluzioni ingegneristiche innovative non solo hanno fornito spunti completi per il continuo perfezionamento della funzione di guida autonoma e la sua interazione con la pianificazione delle operazioni logistiche, ma anche per la necessaria preparazione dei terminali all’integrazione di questa nuova soluzione. 

“Il trasporto combinato continuerà a crescere nei prossimi anni e svolgerà un ruolo importante nel trasferimento del traffico verso una ferrovia ecologica” ha sottolineato Martina Niemann, membro del consiglio di amministrazione di DB Cargo AG per le finanze, il controllo e la gestione degli approvvigionamenti. “Per raggiungere questo obiettivo, i complessi processi nei terminal devono essere resi più efficienti e accelerati. Questo obiettivo può essere raggiunto solo continuando ad automatizzare e digitalizzare i processi logistici. Il completamento del progetto ANITA ha dimostrato in modo impressionante come potrebbe essere il futuro nei terminal. Il camion autonomo funziona nelle operazioni reali del terminal e può quindi dare un contributo decisivo alla futura redditività del trasporto combinato”. 

Al fine di rendere possibile la comunicazione tra il camion e l’infrastruttura logistica i ricercatori della Fresenius University of Applied Sciences hanno analizzato i processi, le procedure e i comportamenti di persone e macchine in loco nella prima fase del progetto e li hanno trasferiti in un insieme di regole digitali. Ne è nato il Contract Specification Language (CSL) che funge da linguaggio comune per la comunicazione chiara e completa di tutti i sistemi coinvolti. Il risultato è un sistema completo di pianificazione delle operazioni che collega – anche tramite sofisticate tecnologie per il riconoscimento degli oggetti – sia il veicolo che i sistemi IT di DB IS-Depot e DUSS-Terminal.

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