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SETTEMBRE 2023 PAG. 14 - L’onda del cambiamento: tre giorni da vivere intensamente

 



Il programma di Port&ShippingTech di ClickUtility Team affronta le conseguenze dei cambiamenti in atto nel mondo dello shipping e nel suo contesto, cercando anche di anticiparne alcuni. Novità per quest’anno, il gemellaggio con il tradizionale Convegno intitolato a Cristoforo Colombo dell’Istituto Internazionale delle Comunicazioni.

Quanto accaduto negli ultimi tre anni nel mondo si può riassumere, per le conseguenze a breve e ipoteticamente a lungo termine, in “cambiamento radicale”, ciò che gli anglosassoni chiamano, da popoli marittimi quali sono, “sea change”. 

Il cambiamento radicale tocca anche e soprattutto l’economia marittima, dalle nuove rotte obbligate al ritorno delle logiche di potenza nel commercio e nel disegno delle catene di approvvigionamento globali. L’Italia e la sua economia del mare (e non solo) si trovano nel mezzo del vortice che va ben oltre il Mediterraneo, anche allargato, secondo la definizione in voga da qualche anno nei circoli marittimi e navali. Bisogna ricordarsi sempre che dal traffico marittimo continuano ad arrivare il 62% dell’import e il 95% delle materie prime, con quelle energetiche in ulteriore crescita dopo il passaggio dal tubo alle navi come veicolo del gas naturale. 

Il mare rappresenta inoltre il veicolo per il 50% dell’export. In uno scenario che comunque sarà più pericoloso e che (ri)scopre soluzioni di supply-chain della Guerra Fredda, l’impegno navale italiano sta crescendo nell’Indo-Pacifico, nel Golfo di Guinea e, in prospettiva, nell’Artico. Più vicino a noi, la nostra collocazione europea è decisiva per il futuro, ma non dimentichiamoci che a poche decine di miglia dalle nostre coste ci sono alcune “bombe” pronte ad esplodere, non ultima quella demografica. Dopo la Tunisia (la Libia non contiamola), sta andando in crisi l’Egitto (che è una Tunisia al cubo), mentre il nostro rapporto privilegiato “in nomine metani” con l’Algeria sta mettendo in pericolo le nostre relazioni con il Marocco, e la possibilità di negoziare un onorevole spartizione delle Zone Economiche Esclusive, che a parere di chi scrive dovrebbe appassionare i marittimi assai più che le fantomatiche ZES (anzi, ormai “la” ZES).

Se sembra molta carne al fuoco, quanto sopra è solo una parte di una conferenza di PST, quella tradizionalmente dedicata alla geopolitica che quest’anno lascia, noblesse oblige, il posto d’onore al 49°Convegno Internazionale delle Comunicazioni “Colombiano”, che con la sinergia tra IIC e ClickUtility Team e il titolo Terzo Valico: Genova Porta d’Europa. Il Mediterraneo al centro del Mondo riporta la prospettiva genovese più verso l’ispirazione di Colombo. Il parterre, tra ministri, sindaci, Capi di Stato Maggiore e Comandanti generali è regale, anche se repubblicano. Ma tutto il programma è di altissimo livello. Da sola ogni sessione di PST darebbe linfa e ispirazione a interi eventi. E in effetti spesso lo fa…

Ricordiamo in ordine sparso, Short Sea: Passengers and Ro-Ro, il primo convegno della tre giorni, il cui titolo si spiega da solo e si giustifica facilmente essendo la navigazione a breve-medio raggio il settore in cui il cluster marittimo nazionale è leader a livello europeo; lo Human Factors Summit, che per il secondo anno torna a battere sul tema della formazione, degli skill marittimi e del loro riconoscimento; una delle colonne di PST, il Green Ports&Shipping Summit, quest’anno centrato su eFuel, idrogeno, vento, nucleare (incredibile dictu), ma anche Green Corridors (di cui, ahinoi, l’unico esemplare nel Mediterraneo passa al largo delle coste non solo nostre ma di tutta l’Europa) e come crearli; Next Generation Shipping, ossia tutte le tecnologie, dalla digitalizzazione alle piattaforme aeree per il monitoraggio del traffico portuale, che stanno cambiando lo shipping di giorno in giorno. E poi Ports & Supply Chains, sull’integrazione tra porti e retroporti, sia dal punto di vista fisico che digitale, a cui l’utilizzo delle reti 5G private sembra poter dare una grossa spinta; Shipping Challenges: Regulations, Finance, Costs and More, tutte le sfide che si trova ad affrontare il mondo dello shipping, che per cause endogene ed esogene sta cambiando la configurazione assunta quindici anni fa, pochi anni ma un’epoca intera. Infine, i convegni ospitati: Nella Testa dei Marittimi: un’analisi Psicologica dei Bisogni, organizzato da USCLAC-UNCDIM-SMACD, il sindacato dei lavoratori marittimi, un momento di riflessione sui temi delle condizioni di lavoro dei marittimi, del loro benessere psico-sociale e dei loro bisogni; e la tavola rotonda promossa da Assiterminal su un tema ricorrente, la Riforma dei porti, vista come opportunità di impulso logistico per la produttività italiana e la sostenibilità nei territori.

Ports&ShippingTech, Genova, Palazzo San Giorgio, 11-13 ottobre

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