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SETTEMBRE 2023 PAG. 58 - Trasformazioni del settore e delle professioni logistiche

 



Da qui al 2030 il settore della logistica ricercherà profili lavorativi altamente qualificati. Dai designer di imballaggi circolari ai fleet manager, dai convertitori di autostrade intelligenti agli ingegneri progettisti di shuttle robotici, fino ai progettisti di treni ad idrogeno, la narrazione tutto sommato sbagliata che associa il comparto solo a orari su turni, attività logoranti, competenze manuali (rendendolo poco attrattivo per i giovani) sarà stravolta. Digitalizzazione, sostenibilità e demografia impatteranno fortemente su questo specifico segmento del mercato del lavoro. È quanto emerge dal rapporto “Trasformazioni del settore e delle professioni nella logistica” presentato da Randstad Research. 

Complessivamente il comparto occupa 1 milione e 160 mila persone e genera un valore di 92,7 miliardi pari rispettivamente al 5,41% del totale dell’economia. Oltre metà degli occupati lavora nel trasporto terrestre, ma sono importanti anche i servizi postali e di corriere (28%) e i servizi di magazzinaggio e supporto (16%). 

Il maggiore valore aggiunto è dato dal trasporto terrestre (51,4%), poi magazzinaggio e supporto ai trasporti (37,4%). L’intero settore ha conosciuto una crescita moderata della quota sul Pil (dal 5% del 1995 al 5,8% del 2022), con una forte crescita (+50%) per la logistica stretta di trasporto e magazzinaggio.

Il rapporto evidenzia una forte polarizzazione a livello aziendale: imprese di grandi dimensioni, che utilizzano in modo intensivo soluzioni tecnologiche avanzate (robot, AI, droni) convivono con piccole imprese, che fanno più affidamento sulla forza lavoro nelle diverse fasi del processo produttivo. Paradossalmente, però, sono queste ultime a evidenziare maggiore produttività, perché da una parte offrono servizi ad altre piccole imprese grazie a una conoscenza capillare dell’economia locale e del territorio, dall’altra hanno minori costi del lavoro grazie a contratti con remunerazioni più basse e, purtroppo, minori tutele. Un modello che rischia di essere un freno allo sviluppo dimensionale delle imprese.

Il mercato del lavoro, è interessato da 4 megatrend: “Digitalizzazione”, “Globalizzazione”, “Transizione Green” e “Demografia”. Nel settore, digitalizzazione e sviluppo dell’e-commerce hanno favorito un modello in cui le merci vanno verso il consumatore, e non il contrario. La globalizzazione e la frammentazione della catena del valore obbligano le imprese a sviluppare servizi di logistica per garantirsi approvvigionamenti e catena di distribuzione. La transizione ecologica comporta un riorientamento verso forme di trasporto più ecologiche. E le dinamiche demografiche portano numerose mansioni usuranti ad essere svolte da una forza lavoro in età sempre più avanzata, oltre a far emergere nuove professioni e competenze.

In merito alle competenze tecniche specifiche dei lavoratori il rapporto Randstad Research ha identificato le nuove professioni dei prossimi 3/7 anni nei principali ambiti: infrastrutture, innovazioni, monitoraggio e controllo, nuove fonti energetiche, organizzazione, sostenibilità.   

“Digitalizzazione, sostenibilità e demografia impatteranno fortemente sulla logistica nel prossimo futuro: formazione e innovazioni tecnologiche sono strategiche per attrarre talenti nel settore,” ha sottolineato Emilio Colombo, coordinatore del comitato scientifico di Randstad Research. “Per costruire un futuro all’altezza delle aspettative dei talenti bisogna fare leva sulla formazione, mettendo maggiormente in contatto scuole ed imprese. Su questo, proponiamo di creare un istituto tecnico dedicato alla logistica nella scuola pubblica, che fornisca le qualifiche formali, come le patenti da possedere, e tutte le conoscenze richieste dal settore. È necessario, poi, che le imprese logistiche facciano maggiormente ‘sistema’, in un settore con catene del valore che si espandono anche a livello globale. È poi necessario agire sul fronte dei contratti e delle retribuzioni, oltre a migliorare la rete infrastrutturale, che nel nostro paese risulta particolarmente arretrata”.

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