Fedespedi, focus sul nuovo Codice Doganale UE
Nona edizione a Milano per il Convegno Doganale di Fedespedi, dal titolo “AEO alla prova della riforma del Codice Doganale dell’Unione. Il ruolo dei rappresentanti doganali”.
I lavori sono stati aperti dal Presidente Customs & Tax AB di Fedespedi, Domenico De Crescenzo, e dal Direttore Regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Lombardia, Marco Cutaia, seguiti dagli interventi tecnici di Loredana Sasso (Direzione AEO Compliance e Grandi Imprese ADM) e Dimitri Sérafimoff, Presidente di CLECAT, la federazione europea alla quale aderisce Fedespedi, impegnata dal 2022 in un dialogo costante con la Commissione Europea per valorizzare nel nuovo Codice Doganale il ruolo dei rappresentanti doganali, operatori chiave nel garantire affidabilità , trasparenza e conformità alle normative europee.
“Il nuovo impianto normativo doganale dell’UE che vedrà la luce nel 2026 apre nuove prospettive per gli operatori economici europei ed in particolar modo per il settore della logistica che si occupa di servizi internazionali", ha spiegato Claudio Oliviero, Direttore Area Dogane ADM, aprendo la tavola rotonda che ha animato l’appuntamento. “Non sarà un processo facile né semplice quello dell’implementazione delle nuove norme anche perché dovranno essere adottati a Bruxelles gli atti esecutivi del nuovo codice. E’, quindi, necessaria la massima capacità di adattamento per cogliere le opportunità che si presenteranno ma anche per superare le inevitabili sfide connesse al cambiamento.”
Secondo Giuliano Ceccardi, Vicepresidente del Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali, “oggi, al contrario di quanto accaduto nel 2016, gli operatori doganali stanno ricoprendo un ruolo molto più attivo e propositivo nel dialogo con l’Agenzia delle Dogane. La limitazione all’uso della rappresentanza diretta sarà l’ennesimo ostacolo da affrontare, ma la nostra professionalità , supportata da idonea contrattualistica e conoscenza del cliente, ci permetterà di superarlo.”
Sul piano competitivo, Filippo Mancuso (Assonime) ha sottolineato che “la competitività delle imprese italiane in uno scenario globale segnato da tensioni geopolitiche e spinte protezionistiche esige un quadro normativo moderno e resiliente, con regole improntate a principi di chiarezza ed efficienza. Per questo, la riforma del codice doganale dell’Unione si conferma un obiettivo strategico di primaria importanza per non perdere ulteriore terreno rispetto agli altri competitors internazionali, per superare l’attuale frammentazione applicativa e per favorire l’attrazione di investimenti e insediamenti produttivi in Europa e in Italia”.
Al centro del confronto, il tema del riconoscimento del ruolo dei rappresentanti doganali AEO, figure di comprovata affidabilità e competenza, cui sono concesse importanti semplificazioni amministrative.
“La Riforma del Codice Doganale dell’Unione è fondamentale e ambiziosa – ha dichiarato Domenico De Crescenzo – ed è necessaria per rafforzare la capacità dell’Unione Doganale nel rispondere alle sfide del contesto attuale. Riteniamo prioritario tutelare la specificità e la responsabilità del rappresentante doganale, evitando equiparazioni improprie con altre figure della catena logistica. Solo riconoscendo ruoli distinti e competenze definite si può garantire un sistema doganale equo, efficiente e sicuro. Allo stesso tempo, strumenti come lo status di AEO e Trust&Check devono essere valorizzati e accompagnati da agevolazioni chiare, così da premiare la professionalità e sostenere la competitività delle imprese, in particolare delle PMI.”
L’Italia occupa oggi il terzo posto tra gli Stati membri dell’UE per numero di autorizzazioni AEO attive (2.120). Tra le imprese associate a Fedespedi, il 26% è titolare di Autorizzazione AEO, di cui il 65% sono PMI.
Fedespedi è inoltre la prima associazione italiana accreditata dall’Agenzia delle Dogane per l’erogazione del corso di formazione per responsabili delle questioni doganali, valido ai fini del riconoscimento delle “qualifiche professionali” richieste per ottenere l’Autorizzazione AEO. Dal 2017 a oggi, il corso ha formato oltre 280 professionisti di 160 aziende associate, e nel 2026 sarà avviata la decima edizione.
Come da tradizione, il convegno si è concluso con la cerimonia di consegna degli attestati ai corsisti dell’ultima edizione, realizzata in collaborazione con le principali associazioni territoriali della logistica e delle spedizioni.


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