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SZN, dieci anni di monitoraggio nel Golfo di Napoli


 

La Stazione Zoologica Anton Dohrn celebra dieci anni di attività continuativa delle proprie infrastrutture fisse a mare, operative dal 15 novembre 2015 al 15 novembre 2025. Le piattaforme, gestite dal Dipartimento RIMAR, rappresentano un osservatorio permanente sullo stato dell’ambiente marino nel Tirreno centrale e costituiscono un riferimento per la ricerca nazionale e internazionale. 
Le boe oceanografiche MEDA A e MEDA B, posizionate nei pressi del pontile di Bagnoli e di fronte alla Villa Comunale, insieme alle stazioni installate successivamente a Li Galli e Punta Licosa, raccolgono dati fisici, chimici e biologici relativi agli ecosistemi marini. 
Grazie alla strumentazione multiparametrica, le piattaforme registrano parametri come temperatura, salinità, correnti e moto ondoso, permettendo il monitoraggio di fenomeni come ondate di calore marine, tempeste e variazioni di lungo periodo connesse ai cambiamenti climatici. 
“Disporre di osservatori permanenti in mare significa poter contare su dati affidabili e continui, essenziali per comprendere i processi che regolano la vita negli oceani. Questo ci permette di migliorare i modelli previsionali e supportare decisioni di gestione sostenibile delle risorse marine e di comprendere gli effetti del riscaldamento globale e, nello specifico, i cambiamenti che si verificano nel Golfo di Napoli e nel Tirreno centrale”, spiega Augusto Passarelli, responsabile delle infrastrutture a mare della SZN. 
In dieci anni le boe hanno registrato circa 87.600 ore di acquisizione dati, contribuendo a descrivere l’evoluzione delle condizioni nel Golfo di Napoli e a documentare fenomeni estremi. Le analisi dei parametri fisici, inclusa la temperatura dell’intera colonna d’acqua, hanno evidenziato modifiche anche negli strati più profondi: 
“Un trend di aumento delle temperature è stato riscontrato anche nelle acquisizioni sul fondo, a 17,5 metri di profondità”, aggiunge Passarelli. 
I dati delle MEDA hanno inoltre permesso di studiare mareggiate e condizioni meteo-marine avverse, individuando i fattori che determinano eventi ad alto rischio per le infrastrutture costiere, come quelli registrati durante la mareggiata del 2022. I risultati delle attività di monitoraggio sono stati pubblicati su diverse riviste scientifiche, contribuendo all’avanzamento delle conoscenze oceanografiche dell’area. 
La serie decennale di correnti e parametri meteorologici è stata messa a disposizione dei team dell’America’s Cup 2027 per la caratterizzazione della dinamica superficiale nell’area di gara. I dati sono inoltre condivisi con reti scientifiche europee come SeaDataNet ed EMODnet, rafforzando la cooperazione internazionale e la diffusione della scienza aperta. 
La Stazione Zoologica sta sviluppando una piattaforma aperta e liberamente accessibile che consentirà anche ai cittadini di consultare in tempo reale e scaricare i dati storici. Le infrastrutture fisse della Stazione Zoologica Anton Dohrn, sostenute da progetti nazionali ed europei, rappresentano oggi un patrimonio scientifico di grande valore al servizio della ricerca e della società, contribuendo alla tutela e alla gestione sostenibile dei mari.
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