Propeller, innovazione e dialogo nel Mediterraneo
Il Propeller Club italiano ha ricevuto uno dei più prestigiosi riconoscimenti istituzionali: il Premio “Guido Dorso” per la sezione Internazionale Mediterraneo, assegnato ogni anno a personalità e realtà distintesi per il contributo allo sviluppo del Mezzogiorno. A ritirarlo, nella suggestiva cornice del Senato della Repubblica, è stato Umberto Masucci, presidente nazionale, che a Porto e Interporto la soddisfazione per il riconoscimento e annuncia le nuove iniziative associative.
Come ha vissuto il momento della cerimonia? 
Con grande emozione. Ricevere il premio nella sala del Senato dove fu approvata la Costituzione italiana è stato un momento che non dimenticherò. Quando in primavera mi hanno proposto di partecipare alla selezione, sono rimasto sorpreso: il premio era stato assegnato in passato a presidenti della Repubblica e a grandi esponenti della cultura e della scienza. Mi dissero però che era stata istituita una sezione dedicata al Mediterraneo, e che volevano valorizzare anche il ruolo del Propeller per il lavoro svolto in quest’area. 
Quali sono state le motivazioni che hanno portato alla scelta? 
Il lavoro di networking che il Propeller porta avanti da anni, in Italia e nel Mediterraneo. Oggi abbiamo 26 sedi attive e una presenza costante nei principali Paesi dell’area. Abbiamo realizzato dodici missioni internazionali, dalla prima in Marocco all’ultima in Albania, passando per Spagna, Malta, Grecia e Turchia. Ogni missione è stata un’occasione per creare ponti tra territori e diffondere le buone pratiche del cluster marittimo-portuale e logistico italiano. Mi piace ricordare, ad esempio, il lavoro svolto in Albania: lì abbiamo creato un ponte importante con l’Accademia e la Marina mercantile locale, grazie anche alla collaborazione della Marina italiana. Il nostro ruolo è quello di “aprire porte”: mettiamo la cornice, ma poi il quadro lo completano i protagonisti – imprese, istituzioni e giovani professionisti. 
Proprio i giovani sembrano essere sempre più al centro delle vostre attività… 
Assolutamente sì. Durante la Genoa Shipping Week abbiamo presentato due iniziative fondamentali: il Gruppo Giovani del Propeller e il nuovo sito web nazionale. Il sito sarà un vero e proprio contenitore di notizie e agenda degli eventi, nazionali e internazionali, provenienti da tutti i club locali. Ma, soprattutto, sarà animato dai giovani: saranno loro a collaborare con il nostro ufficio comunicazione per aggiornare i contenuti e renderli sempre attuali. Credo che sia essenziale dare spazio alle nuove generazioni: sono loro a portare idee, competenze digitali e una prospettiva diversa sul futuro del settore. 
Quali sono le prossime tappe del Propeller Club? 
Abbiamo un calendario molto intenso. L’8 novembre saremo a Cagliari, con l’obiettivo di ricostituire un club sardo, che al momento manca nella nostra rete. Il 2 dicembre a Roma si terrà la tradizionale Serata degli Auguri, un appuntamento ormai diventato un classico del Propeller nazionale. Nel 2026 proseguiremo con numerosi eventi: Rapallo e Genova a gennaio, Salerno a febbraio con un grande Forum dedicato al tema del turismo sostenibile, Milano a marzo, con il tradizionale focus sull’industria, Sicilia a giugno per la quinta edizione del Med Maritime Week, e poi, in autunno, la Naples Shipping Week. 
E sul fronte internazionale? 
Abbiamo già definito la nostra prossima missione all’estero: andremo a Londra, capitale mondiale dello shipping. Sarà la prima volta che il Propeller organizza un’iniziativa nella città che ospita la sede dell’IMO (International Maritime Organization). Organizzeremo una giornata all’interno della sede dell’organizzazione e altri, con la partecipazione di rappresentanti del cluster marittimo-portuale pubblico e privato. Sarà un’occasione per rafforzare il dialogo internazionale e confrontarci sui grandi temi della logistica marittima globale.


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