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Mercintreno, cargo ferroviario nella tempesta

 

Il settore del trasporto ferroviario delle merci europeo attraversa una fase critica caratterizzata da interruzioni programmate, normative penalizzanti e scarsa coordinazione internazionale

Il trasporto ferroviario delle merci europeo attraversa una fase critica, stretta tra interruzioni infrastrutturali programmate, normative penalizzanti e mancanza di coordinamento internazionale. È quanto emerso dalla XVII edizione di MercinTreno, svoltasi presso la sede del CNEL a Roma, che ha riunito aziende, associazioni, esponenti politici e istituzioni per fare il punto sulle sfide del comparto. 
L'europarlamentare Flavio Tosi, membro della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, ha annunciato di aver sollecitato il Commissario Europeo Raffaele Fitto affinché l'Italia segua l'esempio della Spagna, utilizzando i fondi residui del PNRR per indennizzare le aziende del settore danneggiate dall'attuale congiuntura. "Ho risentito il Commissario Fitto anche in questi giorni per ribadire la richiesta", ha dichiarato Tosi, sottolineando la necessità di una "gestione europea dei cantieri" in vista di un futuro in cui il trasporto merci si sposterà gradualmente dalla gomma al ferro, sia per ridurre l'inquinamento che per rispondere alla saturazione delle reti stradali. 
Clemente Carta, Presidente dell'Associazione Fermerci, ha evidenziato due nodi critici per il settore. Il primo riguarda le interruzioni ferroviarie programmate in Germania tra il 2026 e il 2032, che coinvolgeranno 40 linee per periodi fino a cinque mesi ciascuna. Il secondo concerne la nuova normativa svizzera sui carri merci, che impone diametri minimi per le ruote e ispezioni più frequenti. "Germania e Svizzera rappresentano i principali canali di collegamento dell'Italia con l'Europa centro-settentrionale", ha spiegato Carta. "Se questi due snodi vanno in crisi, l'intero traffico merci su ferro italiano è a rischio. Il comparto sta attraversando una tempesta continua fatta di interruzioni ferroviarie annunciate, normative inadeguate e scarsa coordinazione tra i Paesi". 
Sulla normativa svizzera è intervenuto anche Stefano Oberti, Capo della Divisione Sicurezza e Vice Direttore dell'Ufficio Federale dei Trasporti (UFT), annunciando la proroga dell'attuazione delle misure relative alle ispezioni a dicembre 2026. "Siamo coscienti che questa proroga non risolve tutti i problemi sollevati, ma siamo in costante contatto con i soggetti del settore", ha dichiarato. 
Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Logistix, ha ribadito la necessità di seguire l'esempio spagnolo nell'utilizzo dei fondi PNRR. "Si tratta di potenziali risorse disponibili, non sono aiuti di Stato e non appesantiscono il bilancio del Paese. Dobbiamo avanzare questa richiesta uniti e compatti, altrimenti è a rischio la sopravvivenza delle aziende del settore", ha affermato, aggiungendo che occorre pianificare azioni strutturali per rendere il trasporto ferroviario delle merci competitivo nei prossimi anni. 
Christian Colaneri, Direttore Strategie Sostenibilità e Pianificazione Sviluppo Infrastrutture di RFI, ha presentato due novità: dal primo gennaio 2026 RFI potrà contribuire fino all'80% ai costi derivanti da modifiche dell'infrastruttura nazionale, mentre è al vaglio della Commissione Europea un nuovo regolamento per il sostegno allo sviluppo degli impianti di servizio dei terminali merci. 
Il Presidente del CNEL Renato Brunetta ha lanciato una proposta concreta agli operatori del settore: "Ho voluto rilanciare la potestà di iniziativa legislativa del CNEL. Vi propongo di unire le vostre esigenze per darle a noi, così da predisporre un disegno di legge per iniziativa del CNEL da trasmettere al Parlamento". 
Fermerci ha lanciato un appello per un coordinamento internazionale che coinvolga gestori infrastrutturali, governi e imprese ferroviarie, sottolineando la necessità di pianificazione condivisa dei cantieri, revisione della Direttiva sul Trasporto Combinato e regolazione più razionale della Direttiva Pesi e Dimensioni. 
"Il 2026 sarà un anno chiave", ha concluso Carta. "Da un lato inizieremo a vedere gli effetti del PNRR italiano, dall'altro dovremo affrontare le ricadute di scelte fatte fuori dai nostri confini. Le associazioni di sistema come Fermerci hanno il compito di tenere aperto il dialogo tra istituzioni, imprese e gestori".

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