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Legge 105/2025, rischio caos su soste e franchigie

 


Le principali associazioni del settore si rivolgono al ministro Salvini per chiarire l'applicazione della norma sui tempi di attesa. Timori per contenziosi diffusi e paralisi operativa 

Un appello congiunto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per evitare che la legge 105/2025 sui tempi di attesa e periodi di franchigia si trasformi in un boomerang per l'intera filiera logistica italiana. È quanto hanno sottoscritto da ANCIP, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Fedespedi e Uniport - in una lettera indirizzata al ministro Matteo Salvini, al viceministro Edoardo Rixi e ai vertici della Direzione Generale Porti e Intermodalità. 
Al centro della questione, la norma nata per regolamentare i tempi di attesa nel settore della logistica che sta generando "interpretazioni non univoche e difformi indicazioni applicative", come si legge nel documento. Il risultato: contenziosi, comportamenti disomogenei tra gli operatori, rallentamenti operativi e tensioni tra i diversi attori della filiera. 
Particolare preoccupazione desta il tentativo di ricomprendere all'interno del periodo di franchigia anche i tempi e le modalità delle operazioni di carico e scarico, un'interpretazione che le associazioni firmatarie giudicano "non accettabile" e foriera di ulteriori complicazioni. 
 Le associazioni chiedono con urgenza l'apertura di un tavolo di confronto o l'avvio di un dialogo costruttivo con il MIT per "determinare l'individuazione di corrette indicazioni applicative della norma". L'obiettivo dichiarato è garantire "certezza dei rapporti contrattuali, equilibrio e responsabilità lungo tutta la filiera logistica e dei trasporti". 
Nel testo si sottolinea la necessità di un'applicazione uniforme della legge "nel rispetto dei principi di efficienza e collaborazione che caratterizzano i rapporti tra industria, trasporto e logistica", evocando il rischio concreto che la confusione normativa danneggi il settore invece di favorirne l'efficientamento.  
Tra le righe della comunicazione emerge anche una certa difficoltà nel costruire un fronte unitario più ampio. "Spiace notare quanto sia sempre complesso riuscire a ampliare la base di consenso su queste iniziative", si legge nel comunicato di accompagnamento, che evidenzia come persistano "distinguo di diverso genere" anche su questioni che dovrebbero riguardare il merito dei problemi. Nonostante le difficoltà di coordinamento, le associazioni firmatarie si dichiarano determinate ad andare avanti "a tutela delle nostre aziende, convinti che il sistema si debba reggere sulla chiarezza delle norme e non sul contrasto". 
La norma, conversione del Decreto Infrastrutture ,riguarda la regolamentazione dei tempi di attesa per le operazioni di carico e scarico delle merci nel settore dell'autotrasporto e prevede la riduzione del periodo di franchigia da 120 minuti (2 ore) a 90 minuti (1 ora e mezza) per ogni operazione di carico o scarico. Superato questo tempo di franchigia, committente e caricatore devono corrispondere un indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ora eccedente, con rivalutazione automatica annuale.
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