Le novità del terzo Master Executive in Shipping Management
Percorsi formativi allineati ai tempi per la blue economy
«L’idea di base era quella di superare il modello del corso di aggiornamento tecnico in favore di uno strumento più avanzato di management intellettuale. Sulla scorta delle edizioni precedenti possiamo dire di essere riusciti nell’intento». L’organizzazione della terza edizione del Master Executive in Shipping Management procede senza intoppi. Per Fabrizio Monticelli, Ceo di ForMare Polo Nazionale dello Shipping, società di servizi di Confitarma la cui missione è quella di fornire assistenza su programmi nazionali e internazionali a sostegno dell’industria marittima e supporto alla formazione e riqualificazione del personale navigante, l’iniziativa ha superato la fase iniziale di “scommessa” per entrare in quella del “consolidamento”. L’obiettivo: «costruire il futuro dei professionisti della “blue economy” attraverso percorsi formativi allineati con i tempi».
Quali sono le novità della terza edizione?
Lo scenario con cui siamo chiamati a confrontarci è caratterizzato da una crescente instabilità a livello internazionale. Basti pensare alla crisi nel Mar Rosso che impatta direttamente sull’operatività dell’industria marittima. Da qui una maggiore attenzione agli effetti delle torsioni geopolitiche. La volatilità del contesto si traduce direttamente in una pressione decisionale accresciuta: il rafforzamento del programma su questo lato mira proprio a dotare i partecipanti di chiavi di lettura che servono per poter prendere decisioni in maniera consapevole e strutturata. L’obiettivo come nelle precedenti edizioni è addestrare il management a prevedere e gestire scenari di crisi complessi, i quali inevitabilmente superano i confini della singola area di competenza funzionale.
La multidisciplinarietà al centro?
Storicamente, le aree aziendali – dal legale all’operativo al commerciale - lavorano in “silos”, pur essendo interconnesse. Oggi, questo tipo di specializzazione, anche quando è molto profonda, risulta insufficiente. Il Master è esplicitamente orientato a supportare il manager nella lettura trasversale delle dinamiche aziendali: conoscendo tutte le altre aree funzionali si migliora il dialogo interno all’azienda e, complessivamente, la strategicità delle decisioni da prendere. Prova ne sia che le compagnie stanno inviando personale da aree diverse perché si rendono conto che è fondamentale che tutti abbiano una visione d’insieme del funzionamento della “macchina aziendale”.
La struttura “ibrida” del corso è confermata?
Si, sono previste lezioni sia online sia quattro giornate di attività in presenza. La componente fisica risulta, come confermato dalle esperienze precedenti, particolarmente importante. Abbiamo capito che il networking è un tema sempre più strategico per il management di alto livello: permette ai partecipanti di creare relazioni coese, essenziali per una gestione condivisa della complessità. Inoltre, abbiamo intensificato ulteriormente l’orientamento pratico. La prossima edizione del Master sarà caratterizzata da un sempre maggior riferimento a casi studio e a testimonianze di palyer di alto rilievo del settore.
Quanto è eterogenea la partecipazione al corso?
Questo è un aspetto che ci conforta particolarmente. Facendo un primo bilancio delle edizioni precedenti, che hanno portato alla formazione di circa cinquanta professionisti, possiamo a ben ragione parlare di piena trasversalità. I partecipanti non provengono solo dalle compagnie armatoriali ma appartengono a tutto l'ecosistema marittimo, a cominciare dal settore terminalistico e portuale. Questa eterogeneità arricchisce la visione d’insieme del cluster.
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