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Hydronet porta l'AI sui fondali

 


L’ex archivio storico dell’Enel di Napoli, luogo che ha conservato per decenni la memoria della politica energetica italiana, è votato da poco più di un biennio al futuro. L’insediamento di Fabbrica Italiana dell’Innovazione, incubatore di start up certificato e specializzato in green e blue economy, lo ha inserito a pieno titolo nel cosiddetto “Golfo dell’Innovazione”, la pletora di centri universitari, scientifici e di ricerca che mettono la Campania in prima fila nell’ambito delle nuove soluzioni tecnologiche e di processo. 
È qui che si è tenuto l’evento conclusivo della Call4Solutions X NEXTGEO, iniziativa promossa appunto da Fabbrica Italiana dell’Innovazione e da Intesa San Paolo Innovation Center per conto di Next Geosolution Europe, realtà di riferimento globale nel campo delle geoscienze marine e dei servizi di supporto alle costruzioni offshore. 
Lanciata a inizio anno l’iniziativa aveva come scopo la selezione di soluzioni basate sulla realtà aumentata per l’integrazione in tempo reale di dati e video provenienti da ROV (Remotely Operated Vehicles) in scenari subacquei complessi e il supporto all’identificazione sicura di target e ordigni bellici mediante overlay informativi in AR. 
La risonanza internazionale della Call è stata immediatamente evidente, con 10 candidature ricevute da startup e PMI provenienti da 5 Paesi europei (Italia, Spagna, Polonia, Inghilterra e Germania): un afflusso di soluzioni internazionali che conferma l'importanza crescente del modello di Open Innovation per affrontare le sfide tecnologiche complesse poste dall'ambiente sottomarino. 
È in questo particolare ambito della catena del valore logistico e infrastrutturale marittimo che NEXTGEO ha scalato nel corso degli ultimi anni le posizioni che fanno uno dei principali palayer del comparto. L’azienda, controllata dal Gruppo Marnavi e quotata sul mercato Euronext Growth Milan, fornisce servizi essenziali come le ispezioni continue di pipeline e cavi sottomarini, le verifiche strutturali di impianti offshore e il supporto per interventi di riparazione. 
“Un tipo di attività che risulta sempre più strategica per garantire l'integrità delle infrastrutture energetiche e di comunicazione globali, inclusi i cavi sottomarini in fibra ottica che costituiscono l'ossatura digitale del mondo,” ha sottolineato Giovanni Ranieri, CEO di Next Geosolutions, che ha illustrato la strategia di crescita dell’azienda, avviata con le recenti acquisizioni a presidiare "l’intero ciclo operativo delle attività sottomarine". 
La vincitrice della Call, in linea con la strategia di sviluppo di NEXTGEO verso la robotica avanzata e la gestione dei dati sottomarini in tempo reale, è risultata essere Hydronet, azienda specializzata in deep technology con una base operativa a Boston, Massachusetts (USA), selezionata per aver proposto una tecnologia di rete e rilevamento sottomarino software-defined e basata su Intelligenza Artificiale. 
La missione dichiarata di Hydronet è ambiziosa: “portare internet sott’acqua” per favorire la crescita della “blue economy”. 
Dal punto di vista strettamente operativo, l'ambiente sottomarino ha rappresentato una barriera significativa alla comunicazione wireless e al trasferimento dati ad alta velocità, rendendo le operazioni subacquee lente e ad alta intensità di costi. La tecnologia di Hydronet mira a superare questo limite. La Call4Solutions X NEXTGEO era specificamente calibrata per risolvere problemi di sicurezza e visibilità in ambienti operativi particolarmente ostili, come quelli riscontrati durante le ispezioni di cavi sottomarini o la preparazione di siti per nuove costruzioni. 
L’obiettivo è duplice: da un lato, potenziare la visibilità e l'integrazione dei dati in tempo reale dai ROV; dall'altro, supportare l'identificazione sicura di target e ordigni bellici, attraverso l'uso di overlay informativi in Realtà Aumentata. 
L'integrazione della piattaforma proposta da Hydronet risponde a queste esigenze trasformando l'AR in uno strumento cognitivo e di sicurezza. L'AI, grazie a HydroEye, classifica un oggetto sospetto (che sia un ordigno inesploso o un difetto strutturale critico) in millisecondi. La Realtà Aumentata sovrappone immediatamente questa classificazione direttamente sul feed video in streaming del ROV. L'impiego efficace di questa tecnologia ha implicazioni significative per l'accelerazione dei progetti offshore. I ritardi associati alla bonifica da ordigni bellici (UXO) rappresentano un fattore di rischio temporale ed economico notevole nei grandi progetti infrastrutturali marini, quali l'installazione di cavidotti di trasmissione o la costruzione di parchi eolici offshore. 

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L'iniziativa conclusa a Napoli rappresenta un esempio maturo e funzionale del modello di Open Innovation applicato ad un settore industriale strategico. La collaborazione tra un incubatore specializzato (Fabbrica Italiana dell’Innovazione), un centro di supporto finanziario e strategico per l'innovazione (Intesa Sanpaolo Innovation Center), e un leader industriale (NEXTGEO) ha permesso di incanalare la ricerca tecnologica verso un bisogno aziendale specifico. 
Fabrizio Monticelli, Presidente della Fabbrica Italiana dell’Innovazione e coordinatore di Marelab, ha sottolineato come l’iniziativa abbia rafforzato la missione dell’incubatore nella Blue e Green Economy. “Il settore underwater rappresenta oggi una delle frontiere più promettenti dell’innovazione tecnologica, con applicazioni che spaziano dalla sicurezza alle infrastrutture marine, fino alla sostenibilità ambientale. In questo contesto, la capacità di mettere in rete startup, PMI e grandi aziende in un percorso di open innovation non è solo un esercizio di collaborazione, ma un fattore concreto di crescita per il territorio e di competitività per l’intero sistema Paese”. 
Particolare attenzione ha suscitato la tavola rotonda, durante la quale è stato presentato il nuovo corso di formazione per la figura del Tecnico di Rilevamento, promosso da Next Geosolutions insieme a Marelab. Al momento di confronto hanno partecipato anche il Prof. Giorgio Budillon dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e Fabio Galeotti, Chief Tecnology Officer, Next Geosolutions, con l’intervento dell’Assessore alla Formazione professionale della Regione Campania, Armida Filipelli. 
"Il nuovo profilo professionale non sarà semplicemente un operatore di ROV o un geoscienziato tradizionale - ha spiegati Galeotti - Sarà un professionista con competenze interdisciplinari, capace di gestire e interpretare set di dati complessi e di operare i sistemi robotici di ispezione di nuova generazione potenziati da AR e connettività avanzata". 
Nel corso dell’appuntamento Flavio Visone, Circular Economy Specialist, Intesa Sanpaolo Innovation Center ha presentato il Report “Verso la Circular Blue Economy”, documento che evidenzia la necessità strategica di una transizione sostenibile, in un settore che ha visto una significativa espansione economica. 
Il trend economico del settore marittimo è infatti robusto: secondo i dati della Commissione Europea ha registrato un aumento del fatturato del 21% tra il 2020 e il 2021, passando da 513,2 a 623,6 miliardi di euro. In un contesto di crescita così rapida, la gestione sostenibile delle risorse marine non è solo una questione ambientale, ma un imperativo economico e strategico, essenziale per la sicurezza alimentare e la conservazione della biodiversità. 
Il Report congiunto Intesa Sanpaolo Innovation Center e SRM analizza come integrare i principi dell'economia circolare nei settori della Blue Economy, affrontando le sfide globali di decarbonizzazione e gestione efficiente delle risorse. 
"Il paradigma dell’economia circolare, contrapposto al modello lineare “make-take-waste,” si fonda su tre principi cardine: progettare a zero rifiuti e inquinamento; mantenere prodotti e materiali in uso il più a lungo possibile; rigenerare il capitale naturale," ha sintetizzato Visone. 
L’auspicio è che dall’ex archivio storico dell’Enel possano passare sempre più iniziative ispirate a questi principi.
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