Valente usa l’AI per il revamping dello scalo di Ravenna
La storica azienda milanese sperimenta applicativi di intelligenza artificiale per ottimizzare i processi di adeguamento delle banchine portuali
Il porto di Ravenna si rinnova con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. Valente S.p.A., azienda milanese ultracentenaria, specializzata in rotaie e sistemi di movimentazione portuale, sta utilizzando applicativi di AI per completare i lavori di revamping dello scalo romagnolo, una delle commesse più importanti per la società.
L'innovazione tecnologica si è rivelata determinante nell'adeguamento della banchina Yara, seconda tranche dei lavori iniziati nel maggio 2023 con il terminal Trattaroli.«In molte fasi di lavorazione abbiamo usato applicativi di intelligenza artificiale per ottimizzare e velocizzare i processi», spiega Alberto Menoncello, CEO di Valente S.p.A.
La vera novità sta nel configuratore sviluppato in collaborazione con Made, il competence center per l'industria 4.0 del Politecnico di Milano. Il sistema, basato su intelligenza artificiale, seleziona automaticamente le rotaie più adatte inserendo alcuni dati tecnici. «Prima ci basavamo su best practice consolidate negli anni. Ora, grazie a questo software, possiamo essere ancora più precisi», evidenzia Menoncello.
Ma l'innovazione non è solo digitale.
Per questa commessa, Valente ha sperimentato anche un metodo alternativo per la posa delle rotaie e il fissaggio dei bulloni di fondazione, abbattendo i tempi di lavorazione del 30%.
«Potremmo parlare di "intelligenza manuale": conoscere il lavoro artigianale che si fa porta a ingegnarsi per sviluppare soluzioni nuove, che lo velocizzano e migliorano», racconta il CEO. «Il nostro capitale più grande, al netto dell'enorme supporto della digitalizzazione, resta quello umano».
Fondata nel 1919 e iscritta al Registro delle imprese storiche italiane, Valente S.p.A. progetta e produce soluzioni per la movimentazione su rotaia in diversi settori: portuale, industriale, ferroviario, tunneling ed estrazione mineraria.
«I lavori al porto di Ravenna hanno dimostrato, una volta in più, che innovazioni importanti possono provenire anche dal lavoro artigianale», sottolinea Menoncello.
I numeri confermano la crescita: il fatturato ha raggiunto circa 11 milioni di euro nel 2024, con una quota export tra il 30% e il 40%, e le previsioni di fine anno puntano ai 15 milioni di euro. L'azienda, guidata dal CEO Alberto A. Menoncello e dal direttore generale Luca Menoncello, continua a investire in progetti portuali strategici, da Ravenna a Trieste, da Genova a La Spezia, fino al porto di Imetame ad Aratù in Brasile.