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Protocollo Ormeggi per la tutela delle PMI



Il Propeller Club Port of Salerno ha ospitato la presentazione del "Protocollo Ormeggi", iniziativa promossa da Assormeggi Italia e certificata RINA per tutelare e valorizzare le competenze degli operatori del settore. Il progetto, frutto di oltre un anno di lavoro, rappresenta una risposta concreta alle sfide normative che il comparto sta affrontando, in particolare dopo le modifiche alla Legge 118 sulle concessioni demaniali marittime. L'iniziativa punta a certificare le competenze tecniche e culturali degli operatori, trasformando un patrimonio di conoscenze tradizionali in requisiti misurabili e riconoscibili. “Dietro ogni ormeggio c'è un patrimonio di conoscenza del territorio, trasmesso di generazione in generazione, che va tutelato,” ha sottolineato l’Ing.Attilio Tolomeo, coautore del protocollo insieme all’Ing. Massimo Di Rosario. Gli operatori del settore, spesso cresciuti in quei luoghi e con decenni di esperienza sul campo, rappresentano infatti un valore aggiunto difficilmente replicabile: “conoscono ogni angolo del mare locale, i pericoli, le condizioni meteo, la storia e le risorse del territorio”.
Il Protocollo Ormeggi, certificato da RINA si basa su requisiti già presenti negli attuali concessionari: conoscenza del territorio (“capacità di fornire informazioni su servizi, sicurezza, storia e cultura locale”); competenze marinare: “esperienza nell'ormeggio sicuro delle imbarcazioni in diverse condizioni”; sicurezza: (“capacità di fornire indicazioni su pericoli marittimi, condizioni meteo e caratteristiche delle acque locali”); servizi integrati: (“assistenza completa al diportista, dalla gestione dei rifiuti alle indicazioni turistiche”). 

Guarda la video-intervista al presidente di Assormeggi Francesco Cimmino


“Il Protocollo non inventa nulla di nuovo. Semplicemente dà evidenza misurabile e certificabile di competenze che gli operatori già possiedono. È l'unica certificazione specifica per questo settore in Italia, insieme al Marine Excellence dedicato ai marina più grandi”. 
L'iniziativa nasce in un contesto di profonda trasformazione del settore. Le recenti normative europee e nazionali, unite alla pressione di grandi gruppi economici interessati alle concessioni marittime, rischiano di marginalizzare gli operatori storici del territorio. 
Il Presidente di Assormeggi ha evidenziato come l'associazione rappresenti principalmente piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto portante del turismo nautico italiano. “Dopo le incertezze normative legate alle modifiche della Legge 118, abbiamo lavorato per dare certezze al settore. Il Protocollo Ormeggi è nato come 'paracadute' e sta diventando un vero 'materasso' di protezione per gli operatori”. “Manca competenza nelle politiche marittime”, è stata l’analisi critica emersa durante l'incontro. Il rischio evidenziato è che operatori con decenni di esperienza, ma senza strumenti per certificare le proprie competenze, possano essere esclusi dai bandi di gara a favore di soggetti esterni, con conseguente perdita di know-how e danno per l'economia locale. 
Riguardo al futuro alcuni bandi stanno già iniziando, seppur timidamente, a inserire certificazioni di qualità come requisiti. L’auspicio di Assormeggi è che il Protocollo Ormeggi possa essere riconosciuto in future modifiche normative, sia della Legge 118 che del D.Lgs. 509 sul quale l'associazione sta lavorando. “L'obiettivo è far comprendere agli amministratori pubblici che dietro ogni ormeggio non c'è solo un'attività commerciale, ma un pezzo di storia, cultura e identità marittima italiana da tutelare”.
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